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Nel corso del tempo ciascuno di noi fa l’esperienza, prima o poi, di alcuni momenti più decisivi e determinanti per la propria vita. Anche l’anno liturgico ci propone tali periodi, chiamati «tempi forti», a motivo della singolare intensità spirituale da vivere in essi. L’Avvento e il Natale, insieme alla Quaresima e alla Pasqua, rappresentano questi periodi particolarmente significativi. Nell’Avvento e nel Natale accogliamo la venuta e la manifestazione del Signore in mezzo a noi. Si tratta di una triplice venuta: quella storica del Figlio di Dio fatto uomo, quella escatologica del Cristo a compimento della storia, quella quotidiana del Signore in ogni uomo e in ogni tempo. D’altra parte la manifestazione del Verbo di Dio, divenuto uomo, diventa motivo di salvezza per tutta l’umanità. Proprio quest’ultima prospettiva è sinteticamente espressa dalla frase «È apparsa la grazia di Dio», desunta dalla lettera a Tito 2,11 (cf seconda lettura, Messa della notte di Natale). Il testo citato proviene dall’epistolario di Paolo, rimandando la nostra attenzione a tale personaggio, così importante nella storia della Chiesa e del quale stiamo celebrando l’anno giubilare. Il papa Benedetto XVI ha, infatti, proclamato l’anno paolino dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, invitando tutta la Chiesa ad approfondire e meditare la vicenda cristiana e gli scritti dell’Apostolo. In consonanza con quanto recita la nostra frase Paolo ha sperimentato, nel momento della sua conversione a Cristo, l’azione gratuita e salvifica del Signore, e di questa grazia di Dio è divenuto annunciatore instancabile a beneficio di tutte le genti. L’itinerario di Paolo diviene il modello per quello del credente che celebra l’Avvento e il Natale: in questo tempo ciascuno di noi, insieme con la propria famiglia, comunità parrocchiale o religiosa è chiamato ad attendere e scoprire la molteplice presenza del Signore come un dono sempre nuovo, da condividere e manifestare con gioia a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino.
Il tempo di Avvento è per eccellenza il tempo della speranza cristiana che si fonda su due buone notizie: la venuta finale del Figlio dell'uomo che conferisce alla opacità della storia una direzione e un senso, contro l'apparente non senso che alcuni eventi personali, familiari e sociali sembrano assumere. E la seconda buona notizia, l'incarnazione del Figlio di Dio, dice tutto l'amore di Dio per l'umanità fino ad assumere la "carne" dell'umana debolezza. Il pellegrinaggio dei popoli verso il monte del Signore apre all'universalità dell'offerta di salvezza, in un orizzonte che ci fa sentire in cammino con tutte le genti, del nord e del sud del mondo, dell'ovest e dell'est.
I SEGNI DELL'AVVENTO Ogni anno proponiamo, per ogni settimana del tempo di Avvento un segno da esporre nelle nostre case, un segno che ci ricorda non solo l'avvicinarsi della nascita di Gesù ma che ci invita alla preghiera. I diversi segni che accompagnano l'annuncio prendono valore e significato dal primo e fondamentale "segno" che Dio stesso sta per darci. la nascita dell'Unigenito.
Prima settimana: esponiamo la Bibbia Prepariamo in ogni famiglia un angolo per la preghiera. un centrino, un piccolo leggio, una Bibbia aperta. Utilizzando il sussidio distribuito leggiamo ogni giorno la lieta notizia e la riflessione proposta.
Seconda settimana: facciamo il presepe Accanto alla Bibbia prepariamo in ogni famiglia un piccolo presepe. Maria Giuseppe, la culla vuota, gli angeli e i pastori. La preghiera di ogni giorno ci potrà far cogliere lo spirito della famiglia di Nazareth.
Terza settimana: la luce di Bethlemme Alla lampada che perennemente arde davanti al luogo in cui è nato Gesù, viene accesa una luce che ogni anno arriva a noi. Essa portata dagli scouts in ogni casa, deve risplendere come segno di pace.
Quarta settimana: i bambinelli Durante la celebrazione dell'ultima Domenica di Avvento benediciamo le nostre famiglie e le "statuette del bambino Gesù" dei presepi. La liturgia domestica della notte del 24 (deporre Gesù bambino appena nato nella culla del presepe) avrà così più valore.
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