Nell’anno che la nostra
comunità parrocchiale sta dedicando alla famiglia, anche l’altare della
reposizione, ex “sepolcro”, ricalca lo stesso tema. Negli ultimi anni infatti
dovendo preparare un altare adeguato ad accogliere il Corpo di Cristo dopo la
celebrazione In Coena Domini, si è sempre scelto di realizzare un progetto che
simbolicamente potesse rappresentare la tematica dell’anno e offrire a tutti i
visitatori l’occasione per una riflessione e una preghiera.
Lo spunto per quest’anno ci è venuto dallo splendido episodio vissuto da Gesù a
Cana di Galilea, dove il segno della trasformazione dell’acqua in vino
restituisce alla coppia di sposi novelli la gioia della festa ed è occasione di
inizio dei “segni” miracolosi che porteranno Gesù alla divina “ora” della Croce.
Il testo che abbiamo commentato e distribuito, anche durante l’ora di preghiera
comunitaria, è quello del Cardinale Tettamanzi che a Milano ha proposto l’icona
di Cana come riferimento per il cammino triennale della sua Chiesa.
Ai molti visitatori è stata consegnata una piccola anfora di terracotta con
l’indicazione di riempirla alla fontana (collocata vicino al fonte battesimale)
e versarla in una delle sei anfore che segnavano il cammino di grano e fiori
verso la custodia eucaristica. Agli estremi del percorso da un lato la Santa
Famiglia, dall’altro due manichini con abiti da sposa senza volto nei quali
potersi riconoscere.
Leggi il testo
|