TU CHE ANNUNCI LIETE NOTIZIE (Is 40,9)
TRASMISSIONE DELLA FEDE
I tempi forti dell’Avvento e della Quaresima sono deputati a coniugare il tema con gli spunti che offre la Parola di Dio. Evidentemente si tratta di accentuazioni, dal momento che il percorso liturgico – itinerario fondamentale della vita cristiana, così come lo definisce il Concilio – mantiene una sua struttura di contenuti e di tappe alle quali non possiamo fare violenza. Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia (tema decennale della CEI), annunciare oggi quel Gesù (progetto triennale) e trasmettere la fede (tema annuale) intendono indicare tre sfaccettature di un’operazione unitaria e costituiscono il compito primo di ogni comunità cristiana. Probabilmente superfluo, ma importante, ricordarci che questo accade in un clima di “primo annuncio”, dal momento che non è più possibile presupporre nulla riguardo alla fede.
IL TEMA DI QUESTO AVVENTO-NATALE
Tu che annunci liete notizie: è questo il tema nazionale ed è parso che potesse ben adattarsi anche al cammino parrocchiale. 1. Nel Tu cioè nel soggetto, individuiamo il Tu della comunità cristiana. Essa è chiamata, nella globalità delle sue componenti, a farsi protagonista attiva di tale annuncio e a non rinunciarvi a causa delle difficoltà del contesto socioculturale nel quale siamo immersi. “La Chiesa esiste per evangelizzare” rimarcava già Paolo VI nella sua Evangelii Nuntiandi. Ed è la comunità che è chiamata a prendersi in carico in quanto soggetto primo il dovere dell’annuncio e della trasmissione della fede alle nuove generazioni. Dentro il Tu della Chiesa c’è il Tu dei singoli cristiani: laici, sacerdoti e persone consacrate, ognuno con la propria sensibilità si fa soggetto coerente di questa operazione. Un posto privilegiato riserviamo al Tu della famiglia. In questo avvento, per i propri componenti, la famiglia in quanto tale potrebbe diventare la prima annunciatrice della Buona Notizia. 2. Che annunci. Quando e come si annuncia e trasmette la fede? Non solo quando si parla esplicitamente di Gesù (catechesi, omelia, rapporti personali). La chiesa lo annuncia con l’intera sua vita, dallo stile delle celebrazioni domenicali alla dimensione della carità. Ma non dimentichiamo che per evangelizzare bisogna prima lasciarsi evangelizzare dalla buona notizia che si intende annunciare. Qui c’è posto per una Chiesa che, continuamente, non smette di ascoltare la Parola che è chiamata a trasmettere. 3. Buone notizie. La buona notizia per eccellenza è Gesù. Se non diamo Gesù, non diamo buone notizie! Precisa il concilio (GS 22) che «chi segue Cristo, l’uomo perfetto, si fa lui pure più uomo». Trasmettere la fede è trasmettere Gesù; trasmettere Gesù è favorire un cammino di vera umanizzazione per ogni persona, piccola o adulta che sia. Questa buona notizia che è Cristo contiene tutte le altre buone notizie che l’umanità attende.
I TITOLI DELLE SETTIMANE
I SEGNI DELL'AVVENTO
Ogni anno proponiamo, per ogni settimana del tempo di Avvento un segno da esporre nelle nostre case, un segno che ci ricorda non solo l'avvicinarsi della nascita di Gesù ma che ci invita alla preghiera. I diversi segni che accompagnano l'annuncio prendono valore e significato dal primo e fondamentale "segno" che Dio stesso sta per darci. la nascita dell'Unigenito.
Prima settimana: esponiamo la Bibbia Prepariamo in ogni famiglia un angolo per la preghiera. un centrino, un piccolo leggio, una Bibbia aperta. Utilizzando il sussidio distribuito leggiamo ogni giorno la lieta notizia e la riflessione proposta.
Seconda settimana: facciamo il presepe Accanto alla Bibbia prepariamo in ogni famiglia un piccolo presepe. Maria Giuseppe, la culla vuota, gli angeli e i pastori. La preghiera di ogni giorno ci potrà far cogliere lo spirito della famiglia di Nazareth.
Terza settimana: la luce di Bethlemme Alla lampada che perennemente arde davanti al luogo in cui è nato Gesù, viene accesa una luce che ogni anno arriva a noi. Essa portata dagli scouts in ogni casa, deve risplendere come segno di pace.
Quarta settimana: i bambinelli Durante la celebrazione dell'ultima Domenica di Avvento benediciamo le nostre famiglie e le "statuette del bambino Gesù" dei presepi. La liturgia domestica della notte del 24 (deporre Gesù bambino appena nato nella culla del presepe) avrà così più valore.
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