Sarà
la "sfida educativa" il leit-motive del nuovo anno
pastorale che è ormai alle porte.
Il progetto de "I
FUORICLASSE" , e cioè un musical da realizzare con gli studenti
delle scuole superiori della città, trova il suo motivo ispiratore
proprio nell'emergenza educativa delle nuove generazioni che è il
tema portante degli Orientamenti pastorali della Chiesa in Italia
nel decennio 2010-2020.
A breve saranno disponibili
online le modalità per partecipare al Musical.
Intanto, per meglio
conoscere le ragioni dei nostri orientamenti pastorali, pubblichiamo
un estratto da “La sfida educativa” (Rapporto-proposta
sull’educazione) a cura del Comitato per il Progetto Culturale della
Conferenza Episcopale Italiana.
Educazione
Questa è forse l’unica reale possibilità che
abbiamo di riuscir loro [ai figli] di qualche aiuto nella ricerca di
una vocazione, avere una vocazione noi stessi, conoscerla, amarla e
servirla con passione: perché l’amore alla vita genera amore alla
vita. (N. Ginzburg )
Nella coscienza condivisa, ai suoi diversi livelli, sembra smarrita
non solo la pratica felice di processi educativi, bensì l’idea
stessa di educazione. In ultima istanza sembra essere in crisi
l’esperienza elementare e complessiva dell’educare alla vita e con
essa l’interesse personale all’educazione, poiché ne è stata forse
smarrita la chiave interpretativa e la motivazione essenziale.
Ciò che dovrebbe giustificare quell’esperienza, infatti, è l’apporto
positivo che essa dà alla vita e alla crescita delle persone,
attraverso i legami benefici che stabilisce e la convinzione del
valore del patrimonio umano che trasmette. L’urgenza maggiore allora
non è di ridire metodi e contenuti (peraltro oggi molto
problematici), ma di ritrovare il baricentro dell’esperienza
educativa. L’attuale crisi dell’educazione ha a che fare non
soltanto con singole difficoltà, ma piuttosto con l’idea che abbiamo
dell’uomo e del suo futuro. Perciò è indispensabile non limitarsi a
una prospettiva settoriale di educazione, né è sufficiente
riflettere sulle metodologie pedagogiche, ma è necessaria una
visione antropologica ed essenziale del fatto educativo come tale,
che abbia il suo fondamento e il suo sviluppo in una concezione
della persona e dell’esperienza umana, viste non come un ideale
passato da contrapporre al presente, ma come una comprensione più
profonda dell’umano, per un’iniziativa rinnovata e convinta. Per
questo dobbiamo acquisire meglio i termini attuali della crisi e il
livello di profondità a cui ricondurre l’educazione e il suo
possibile percorso.
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