SCHEDE DI LITURGIA A CURA DI ANTONIO RAIA |
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La Quaresima
Il tempo della Quaresima comincia il mercoledì delle Ceneri, quaranta giorni prima di Pasqua (escluse le domeniche) e si conclude, nel rito romano, il Giovedì Santo. È un tempo molto lungo ma pienamente giustificato: la Chiesa indìce la Quaresima come periodo di preparazione alla Pasqua, centro e culmine della fede e della vita cristiana. La sua origine va ricercata nell'antica prassi penitenziale, infatti, è il Concilio di Nicea (325) che per primo parla dell'esistenza di questo tempo di preparazione alla festa pasquale: la Quaresima. Ma, a quell’epoca, questo tempo di preparazione e di penitenza era soprattutto destinato ai catecumeni che si preparavano a ricevere il battesimo durante la notte di Pasqua. Fin dal terzo secolo, difatti, era in uso di celebrare una volta all’anno, durante la notte pasquale il battesimo di quelli che desideravano ricevere questo sacramento. La chiesa impiegò il tempo della Quaresima per assicurare la preparazione immediata di questi catecumeni, preparazione che fissò a quaranta giorni per ricordare il digiuno di Cristo Signore, che, in questo modo, si preparò alla sua pubblica attività messianica; in seguito, la chiesa associò anche tutti gli altri fedeli a questa preparazione. La quaresima primitiva aveva un carattere comunitario molto accentuato, quasi ogni giorno una liturgia riuniva tutta la comunità dei fedeli preoccupati di accompagnare al battesimo i catecumeni, di sostenerli con la preghiera e di prepararsi, con la penitenza ad essere più degni di accogliere i nuovi cristiani la mattina di Pasqua. Durante questo tempo di preparazione, la preghiera diventava più intensa e la penitenza più accentuata. La liturgia della quaresima è stata largamente influenzata dalla disciplina del catecumenato e dal rituale della penitenza pubblica, da qui l’insistenza sui temi della purificazione, della morte al peccato e della lotta contro il demonio: temi caratteristici della spiritualità della quaresima. Per rispettare scrupolosamente i quaranta giorni effettivi di digiuno da cui erano escluse le domeniche, durante le quali questo digiuno era rotto, si prese l'abitudine di cominciare la quaresima il mercoledì precedente la prima domenica di quaresima, che prese il nome di “Mercoledì delle Ceneri”. La Chiesa inizia il digiuno dei quaranta giorni dal mercoledì delle Ceneri; in questo giorno, limitando il consumo dei cibi, tutti chiniamo il nostro capo, perché il sacerdote vi deponga le ceneri. Anche questo rituale corrisponde a un’antichissima tradizione del popolo di Dio, che ha il suo inizio nell’Antico Testamento. La teologia biblica rivela un duplice significato dell'uso delle ceneri, infatti in tanti passi biblici può essere riscontrata come dimensione precaria dell'uomo simboleggiata dalla cenere:
La liturgia delle Ceneri si esprime in due brevi formule della Sacra Scrittura: La prima formula: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” (Gen 3, 19). La seconda formula: “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15).
Oggi la chiesa chiede ancora ai suoi fedeli di approfittare di questo tempo di conversione per riconciliarsi con Dio attraverso questo tempo di “ritorno a Dio”, di conversione e di apertura agli altri, ma anche un tempo di pace, di felicità e di gioia, perché è già illuminato dalla luce di Pasqua. La Risurrezione del Cristo è già presente nella penitenza della Quaresima, che aiuta il cristiano a morire a se stesso ed al suo egoismo per rivivere pienamente in Cristo risorto. Il fedele è invitato ad abbandonare il superfluo per apprezzare l’essenziale, ciò di cui davvero il nostro spirito ha bisogno. Il tempo di Quaresima è uno strumento importante che la Chiesa ci offre per valorizzare e meglio sfruttare le occasioni che il Signore ci dona per migliorarci, per rinnovarci: a Gesù vogliamo affidare i nostri dubbi, le nostre speranze, le nostre preghiere, questo nostro momento di penitenza e di nuova vita. Durante la Quaresima la Chiesa ci offre la possibilità di abbattere tutte le nostre barriere, di smussare i nostri egoismi e di elevarci alla contemplazione di ciò che trascende il mondo e proiettarci verso una maggiore disponibilità alla parola di Dio. |
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