Vª
DOMENICA DI QUARESIMA
“Innalzato da terra attirerò tutti a me”
Questa
V domenica è nel segno della imminenza di Pasqua. L’attenzione è
rivolta a Cristo nel suo patire, condizione obbligata della sua
glorificazione. La morte e risurrezione del Signore sigillano la
nuova e definitiva alleanza.
Nelle domeniche precedenti il tema dell’alleanza ci è giunti
attraverso le figure emblematiche di Noè e Abramo, le parole del
decalogo e la vicenda d’Israele punito per averlo infranto.
Il profeta Geremia annuncia una alleanza nuova, diversa da quella
che Dio ha stipulato anticamente, essa sarà scritta nel cuore:
“metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore,
e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo” (Ger 31, 33b).
Geremia disegna una adesione alla legge dal profondo dell’essere,
dono di pura grazia.
Lo scenario è quello dei Greci simpatizzanti dell’ebraismo che,
venuti a Gerusalemme per la festa dei Tabernacoli, chiedono di
“vedere Gesù”. Per Giovanni “vedere Gesù” indica lo sguardo della
fede e l'apertura del cuore: condizioni indispensabili per entrare
in comunione con lui.
Gesù riconosce nella richiesta il segno dell’”ora” che ormai incombe
sulla sua vita e sposta il discorso sulla modalità del suo accadere
con il racconto del chicco di grano che, se caduto in terra a
morire, porta abbondante frutto.
Chi ama la propria vita, la perde, dice Gesù, chi odia la propria
vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Il discorso
si sposta ancora sulle modalità della sequela, Gesù presenta un
quadro radicalmente diverso e una legge molto più esigente: essere
cristiani implica seguire Gesù.
L’immagine è dunque quella di Gesù innalzato, allora egli attirerà
tutti a se. La croce, dunque, il suo esservi “innalzato” come
momento supremo della vittoria sul male, come scelta definitiva in
favore dell’uomo, senza escludere nessuno.
Gesù accoglie liberamente l’ora segnata dal Padre che è anche l’ora
della sofferenza che egli non vive in modo imperturbabile, infatti
egli è turbato profondamente nel suo animo, tuttavia, si affida
senza riserve all'amore del Padre, con un gesto di totale abbandono.
Il frutto che scaturisce dall'offerta incondizionata di Gesù è il
dono della vita eterna.
Il percorso quaresimale dunque, ci conduce alla contemplazione della
potenza benefica che scaturisce da Gesù e dal suo stare eretto sul
legno innalzato, da esso regna e giudica la storia, chiama ciascuno
di noi a compiere la scelta definitiva, cioè quella di seguirlo, di
servirlo, a perdere la propria vita per ricevere in dono la vera
vita, partecipando così alla sua gloria.
|