SCHEDE DI LITURGIA A CURA DI ANTONIO RAIA |
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IVª DOMENICA DI QUARESIMA “Dio ha mandato il Figlio perché il mondo sia salvato”
Tutta la liturgia di questa IV domenica di Quaresima, sta attorno a questo Kerygma = annuncio fondamentale: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito; chi crede in lui ha la vita eterna”. È questo il caso del colloquio con Nicodemo, il quale, parlando con Gesù, scopre che per entrare nel Regno di Dio è necessario ricevere il dono dello Spirito attraverso il sacrificio del Figlio. Questo tema della rinascita, che oggi ci viene riproposto, stabilisce un rapporto tra Gesù, la sua morte di croce e il serpente, a suo tempo innalzato da Mosè nel deserto, per guarire gli israeliti morsi da serpenti velenosi. Dio aveva punito le mormorazioni degli israeliti nel deserto mandando in mezzo a loro dei serpenti velenosi, il Signore aveva poi dato loro un segno di salvezza con il serpente di bronzo innalzato sull’asta. La nostra vicenda, talvolta presenta delle analogie con la storia del passato in quanto l'uomo di oggi, persegue unicamente i propri interessi e non vuole saperne di guardare criticamente all’aspetto negativo che questo egoismo produce. Anche il credente che vive immerso in questa mentalità inquinata è spesso incapace di aprirsi alla Parola di vita, di leggere i segni della vicinanza di Dio, perchè si trova alle prese con i problemi quotidiani che sembrano giustificarlo dal fatto che si allontana da Dio. Resta tuttavia evidente che aderire o no alla salvezza comporta un autogiudizio, il collocarsi dentro o fuori questo progetto, a favore o contro. La storia, fatta per iniziativa del Padre, offre a tutti la salvezza, ma questa è condizionata dall'accoglienza o dal rifiuto dei singoli. Chiudersi alla proposta di Dio significa rifiutare la luce per rimanere nelle tenebre e, dunque, ritrovarsi in una situazione di cecità, di autocondanna. Chi guarda al crocifisso con fede, manifesta nella propria vita la risurrezione di Cristo.
La liturgia di questa domenica è una lode a Dio per il suo amore per noi: Dio non salva più attraverso un’immagine, ma attraverso Se stesso nella persona del Figlio. Gesù è innalzato sulla croce per compiere una missione, Egli diventa strumento di salvezza per tutti quelli che credono in lui. Lo scopo della missione dunque è la salvezza del mondo, è la vita eterna per chi crede in Gesù, la missione del Figlio non è quella di condannare, ma quella di salvare. |
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