TEMPO
DI ATTESA…
E’ cominciato l’Avvento, cioè il periodo che precede il Natale.
Tempo di preparazione alla venuta di Gesù Bambino, e di allestimento
di tanti segni: l’albero, il presepe, i doni… Tempo di attesa. Ogni
anno ci interroghiamo sul significato che ciascuno di noi
attribuisce alla presenza del Signore nella propria vita.
Probabilmente, le risposte variano di anno in anno. Quest’anno,
personalmente, sto riflettendo sul senso dell’attesa. Forse un po’
per tutti il concetto di attesa richiama l’idea di qualcosa di bello
che dovrà accadere, un po’ tutti siamo come i bambini, che aspettano
il compleanno per ricevere i regali e per mangiare la torta. Ma
l’attesa non è qualcosa che si esaurisce con il realizzarsi
dell’evento, è essa stessa dimensione della nostra esistenza. Mi
vengono in mente le parole di una canzone di Baglioni: “noi che mai
finimmo di aspettare / provando a vivere…”, e forse, interpretando
queste parole, potremmo dare un significato concreto alle nostre
individuali attese. Aspettare, cioè, non passivamente, come se
qualcosa dovesse piovere dal cielo all’improvviso, ma aspettare
vivendo, operando, crescendo.
Quest’anno il mio Natale sarà assolutamente speciale, perché il
Signore si è manifestato nella mia vita in modo concreto, tangibile,
attraverso un dono immenso, aspettato, appunto, per anni. Ma la mia
attesa non si è esaurita con il compimento del mio desiderio. Adesso
aspetto di comunicare la mia gioia, ma anche le difficoltà, alle
persone che mi stanno intorno, aspetto di imparare, di migliorare in
questo mio nuovo compito così impegnativo ed affascinante…
Che ciascuno di noi possa, dunque, trovare un senso alle proprie
aspettative, per agire proficuamente, per se stesso e per gli altri.
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