L'ANGOLO DI ANNARITA

 

Anticipo di Primavera

 Un paio di settimane fa, in piena notte mi ha svegliata il cinguettio di un uccello. Le tre e mezza?! Non era una civetta, era proprio un passerotto. Forse un po’ sfasato, visto che l’alba era ancora lontana. O semplicemente impaziente di annunciare l’imminente arrivo della primavera. Il suo canto isolato ha anticipato il coro che già in questi giorni accompagna la comparsa della prima luce. In primavera inoltrata ed in estate è un concerto a volte persino fastidioso: svegliarsi alle quattro ogni mattina non fa sempre piacere! Ma è la festa della natura.

Da quando abito fuori città, sono più attenta all’avvicendarsi delle stagioni. Prima non ci facevo caso. Adesso, so esattamente a che ora sorge il sole ed a che ora tramonta nei vari periodi dell’anno. So quando la campagna si ammanta di verde, e quando l’erba incomincia a scolorire. Ed ho scoperto il profumo del tramonto. All’imbrunire esco sul terrazzo a respirare l’odore della terra umida. Ed osservo le cose che cambiano colore al variare della luce. Come in quella poesia dannunziana, “La sera fiesolana”. Sensazioni visive, olfattive, sonore. Gli scampanii delle pecore in lontananza… Adoro la mia casa per questo. Prima di possedere un terrazzo che affaccia sui prati, neppure me lo immaginavo. Viviamo le nostre giornate tra i rumori, il traffico e l’affanno di portare a termine centomila attività. Giustissimo, sono io la prima che non mi fermo un attimo. Ma ogni tanto una sosta ci vuole. E non soltanto sul divano, davanti alla televisione. Quante sere della nostra vita ci siamo soffermati a guardare il tramonto? Il mare? L’arcobaleno? Quante volte abbiamo chiuso gli occhi per ascoltare meglio il silenzio delle montagne, o lo scrosciare della pioggia, o un adagio di Mozart? Poche, troppo poche, credo. Senza nemmeno sospettare quanto possano far bene all’anima indugi di questo genere. Anche se dalla nostra finestra non si vede il mare, possiamo sempre guardarlo con gli occhi del cuore. Oppure aprire un libro, e leggere una poesia. “La sera fiesolana”, che citavo prima, per esempio. Prendiamo l’abitudine di regalarci ogni tanto qualche momento di salutare ozio. Solo qualche momento, però!!

 

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