UNA PAROLA PER TE | ||
MESSAGGIO DI PASQUA 2009 Cristo nostra Pasqua è Risorto!
Questo è l’annuncio che da duemila anni risuona nelle nostre assemblee la notte santa della Pasqua e riecheggia in ciascuna delle comunità cristiane durante l’intero anno liturgico. Ogni altra solennità, festa, memoria è nient’altro che esplicitazione del Mistero Grande di Cristo morto e risorto. Alla Pasqua attingiamo per ogni celebrazione e verso la Pasqua si muove ogni esistenza. Fede e vita non sono dunque lontane in Cristo: in Lui esse trovano una sintesi straordinaria, in Lui si esplicitano e si potenziano reciprocamente. Ma che senso ha fare Pasqua davanti ad eventi drammatici come il sisma che ha colpito migliaia di nostri fratelli in Abruzzo? Cosa la Pasqua può dire oggi a quei milioni di uomini e donne coinvolti in inutili conflitti? Come la Pasqua si fa vera per quel miliardo di persone (soprattutto bambini, donne ed anziani) che sperimenta i morsi della fame e della sete? La risposta più vera a queste ed altre domande che si affollano nella nostra mente ed invadono il nostro cuore è data dalla persona stessa di Gesù che ha testimoniato la possibilità per l’intera umanità di “passare oltre” il dolore e la morte per fare esperienza della vita, per sempre. Solo in Lui si può compiere questo miracolo. Non ci sono altri ragionamenti umani, per quanto sapienti, che possano offrire un orizzonte di speranza capace di trascinare l’umanità intera oltre l’attuale paura. Ma da dove nasce la paura? Scrive San Paolo: “Chi ci potrà fare del male se noi siamo con Dio?”. Dunque il sentimento di angoscia scaturisce da una mancanza di fede o dalla scelta di abbandonare Dio attraverso il peccato. Il peccato diviene strumento che ci spinge ad aver paura. Solo Gesù vince il peccato. Solo Gesù vince la paura! Davanti al sepolcro vuoto non dimentichiamo il dolore della croce, di ogni croce, ma abbiamo la certezza che la vita non finisce sul Golgota: un nuovo percorso si apre proprio là dove la speranza sembra sperimentare una battuta di arresto. “Per crucem ad lucem” scrivevano gli antichi che ci ricordano sempre che ogni rosa ha le sue spine e la bellezza della vita non si può gustare senza la fatica della morte. Questo deve valere anche per la nostra piccola comunità. Il centro storico della città di Capua ha infatti bisogno di testimoni che percorrano le vie della storia con la consapevolezza di non essere soli ma di avere accanto a sé la pienezza di un Dio che ha scelto di camminare sulle stesse strade, per portare salvezza. Solo così la crisi economica che attanaglia le nostre famiglie, la solitudine dei nostri anziani, il dolore degli ammalati, la tristezza che spesso riga il volto dei giovani troveranno risposte vere in una Chiesa che si prende cura di loro, che donando a loro il Cristo Risorto non li abbandona e non li abbandonerà mai! Buona Pasqua a tutti, allora. Che Gesù mostri a ciascuno la bellezza di una strada che conduce alla gloria del cielo.
don Gianni |
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