UNA PAROLA PER TE

 

MESSAGGIO PER L'AVVENTO E IL NATALE 2010

“Una presenza da accogliere”

 

Una presenza da accogliere è il tema che ci accompagnerà in questo cammino di Avvento e Natale 2010. Lo richiama anche il tema del prossimo congresso Eucaristico Nazionale di Ancona: “Signore, da chi andremo?”. Egli solo ha parole di vita, che illuminano e danno senso al nostro parlare. Egli è la ricchezza il tesoro a cui tornare continuamente ad attingere. In tale prospettiva il sussidio, in sintonia con la tematica congressuale, offre un aiuto per cogliere e valorizzare il legame tra Eucarestia e vita quotidiana. Molto opportunamente, dunque, il sussidio pastorale per l'Avvento si incentra sul tema “Una presenza da Accogliere”: l'umile e semplice accoglienza del Verbo, modellata sulla silenziosa e paziente attesa della Vergine Maria, è la condizione indispensabile per quel rinnovamento di evangelizzazione e di serio impegno educativo che attende le Chiese che sono in Italia. In questo tempo di grazia speciale siamo chiamati, prima come singoli e poi come comunità parrocchiale a lasciarci illuminare dalla Parola di Dio per riformulare, nel cammino verso il Natale, le scelte della nostra vita quotidiana lungo tre direttrici fondamentali. Siamo chiamati ad accoglierci reciprocamente in famiglia, in quanto molte volte proprio l'ambito familiare è quello dove più difficilmente le scelte del nostro quotidiano sono illuminate dalla presenza di Gesù; la famiglia è infatti uno degli ambiti privilegiati dove il Verbo vuole “mettere la sua tenda”e dove a nostra volta siamo chiamati ad accoglierlo. La vita della famiglia ha bisogno di ritrovare gli atteggiamenti essenziali che rischiano di essere persi nella frenesia di una esistenza troppo condizionata dalla ricerca del denaro, di un benessere crescente, da paure e insicurezze incontrollate. L'accoglienza è inoltre fondamentale per trasformare la nostra comunità parrocchiale in una Famiglia di Famiglie. Le nostre comunità parrocchiali dovrebbero rappresentare dei fari in una società dove si sono persi i punti di riferimento fondamentali, dove lo strapotere tecnologico genera spesso un'illusione di comunicazione; mentre nel Natale “un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”: nella povertà e semplicità di quel bimbo, Dio ci rivela che comunicare ed educare autenticamente significa creare comunione, relazione profonda, e ci mostra che tale possibilità è aperta a tutti, ricchi e poveri, piccoli e sapienti indipendentemente dalle loro risorse materiali. Le comunità cristiane sono il luogo privilegiato per tale opera educativa. L'accoglienza è infine via della carità che per la nostra comunità significa soprattutto accettare in prima persona la sfida che l'apertura della Casa della Divina Misericordia rappresenta per tutti noi. Per ben tre anni ci siamo impegnati affinchè tale opera potesse vedere la luce. Conclusa questa fase ne inizia un'altra ancora più impegnativa in quanto la Casa della Divina Misericordia è la casa di Gesù, è la casa dove il Signore incontra gli ultimi, i poveri, quegli stessi ultimi e poveri che furono i primi ad accoglierlo quandnacque a Bethlem in una mangiatoia. Ma affinchè anche questi nostri fratelli possano sentirsi accolti e riscaldati dall'affetto che solo una famiglia può dare, dobbiamo tutti renderci disponibili. Ci auguriamo che questo sussidio che vede la luce in concomitanza con l'inizio del cammino pastorale della Cei nel nuovo decennio possa aiutare le nostre Chiese a rispondere alla Sfida Educativa a partire dall'accoglienza al Verbo incarnato, che vuole abitare in mezza a noi. “A coloro che l'hanno accolto ha dato il potere di diventare Figli di Dio”.

 

don Gianni

 

www.parrocchiasantifilippoegiacomo.it