UNA PAROLA PER TE

 

 1 Gennaio 2009

Non credo sia un caso che il primo giorno dell’anno sia la giornata mondiale di preghiera e di azione per la Pace. Di solito è un giorno in cui ciascuno di noi stila un elenco di buoni propositi e progetti per l’anno appena iniziato, con la speranza di ritrovarsi il 31 Dicembre a godere di traguardi raggiunti e conquiste fatte.

Quale traguardo e conquista migliore, quindi, della costruzione della Pace?
Come buon proposito o progetto che si rispetti, c’è bisogno però di conoscerne, o almeno intravederne, il percorso di realizzazione. Qui nascono le difficoltà. Ci chiediamo:”Come posso, io da solo, risolvere conflitti che durano da anni? Cosa posso fare io che non sono un politico o un uomo influente? Dove posso prendere gli strumenti adatti?”

Spesso il risultato di queste domande è l’abbandono, la rinuncia. Ma un tentativo possiamo e dobbiamo farlo!

Possiamo attingere forza dall’Amore che Dio ha per noi. Posare lo sguardo su quel Bimbo nella mangiatoia e da quella semplice povertà farci ispirare. Dio non ci chiede grandi opere o immani sforzi, ci chiede, come ha scritto Benedetto XVI, che ciascuno faccia la parte che gli spetta e non indugi.

Dobbiamo sentirci chiamati a costruire Pace intorno a noi, con noi stessi e con le persone che immediatamente ci circondano, poi con quelle un po’ più distanti e così via. Come un piccolo sasso che gettato su di uno specchio d’acqua genera cerchi d’onda che si allargano e investono tutto ciò che incontrano sul loro percorso, lacsiandolo nuovo e diverso.

Il Papa ci ha anche indicato un obiettivo “combattere la povertà e costruire la Pace”.
Oltre, però, a combattere la povertà materiale bisogna anche provare a superare, accettare e amare quelle povertà che ci portiamo dentro, che riconosciamo negli altri e che spesso rendono difficile lo stare fianco a fianco.

Costruiamo Pace a partire da noi attraverso un sorriso, un gesto di accoglienza se vogliamo incontrare Gesù.
 

 

don Gianni

 

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