La sfida educativa
In questo tempo particolare, ricolmo di tanti interrogativi e
preoccupazioni che toccano la nostra vita personale, familiare e
sociale, la Chiesa, che in Italia riflette sugli orientamenti pastorali
per il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo” ci
propone un percorso quaresimale e pasquale che prende le mossa dal tema
dell'alleanza. Nell'ambito infatti del più vasto tema dell'Emergenza
Educativa, il Santo Padre ha auspicato che le comunità cristiane siano
capaci di intuire, pensare, progettare, costruire ed esperire vaste
alleanze di natura soprattutto educativa con i vari soggetti e i tanti
poli che costituiscono i cardini della nostra società. Il nostro
Arcivescovo, Mons. Bruno Schettino, nella sua lettera per la quaresima
ci ricorda poi che anima dell'educazione, come dell'intera vita, può
essere solo una speranza affidabile. La sua sorgente è Cristo
risuscitato da morte. Dalla fede in Lui nasce una grande speranza per
l'uomo, per la sua vita, per la sua capacità di amare. Dall'essere di
Gesù deriva il profilo di un cristiano capace d offrire speranza, teso a
dare un di più di umanità alla storia e pronto a mettere con umiltà se
stesso e i propri progetti sotto il giudizio di una verità e di una
promessa che supera ogni attesa umana.
Gesù il Maestro
E proprio il Vangelo di Marco del ciclo B, che anima questo anno
liturgico, attraverso l'itinerario del Segreto Messianico ci fa scoprire
di settimana in settimana il volto di Gesù. E niente come la Pasqua
offre al cristiano l'opportunità di incontrare Gesù, nel suo volto
profondamente umano, segnato dalla passione e dalla morte, ma anche
trasfigurato dalla gloria della resurrezione e quindi pienamente divino.
Anche per noi, questo tema dell'alleanza trova un'eco straordinaria nel
cammino che oramai ci accompagna dal mese di ottobre. Abbiamo infatti
consacrato quest'anno a Gesù il Maestro. Lui è divenuto il centro del
nostro pensare, del nostro agire, e su di Lui si è anche concentrata la
nostra riflessione pastorale. Guardare a Gesù il Maestro ci da allora
l'opportunità straordinaria di cogliere come, l'alleanza stipulata con
noi, deve attraverso di Lui, giungere a tutti gli uomini che sono
presenti nella nostra comunità parrocchiale. Questo è il motivo che ci
spinge a vivere una quaresima che abbia una duplice dimensione: da un
lato un cammino vissuto come “famiglia in parrocchia”; dall'altro un
cammino vissuto come “parrocchia in famiglia”. La parrocchia infatti
altro non è che una famiglia di famiglie. E se le singole famiglie non
si mettono in cammino, non fanno esperienza di conversione, non hanno
l'opportunità di ascoltare la Parola del Maestro e di viverla nella
quotidianità della vita, allora la parrocchia non farà mai un vero
percorso quaresimale.
Il percorso dei simboli
Per questo motivo, abbiamo concentrato la nostra attenzione anche su un
percorso simbolico. Da anni consegniamo nei tempi forti di Avvento e
Quaresima dei sussidi da vivere all'interno della nostra comunità
parrocchiale. Quest'anno abbiamo pensato di associare al sussidio anche
un itinerario che sperimenti, di settimana in settimana, l'utilizzo di
segni che rendano anche fisicamente ciò che spiritualmente stiamo
vivendo Questo itinerario di segni è predisposto in un Kit che ha
realizzato la parrocchia: la pietra, l'icona, l'acqua, il ramo fiorito,
il bulbo sono i segni che ci accompagnano nelle cinque domeniche di
quaresima. L'itinerario prosegue poi con le palme della Domenica della
Passione, il cero acceso della Domenica di Pasqua (che accompagna la
tradizionale benedizione della famiglia), la Settimana in Albis vissuta
come comunità intorno alla Mensa Eucaristica (per una celebrazione che
nella ottava intera ripercorra l'esperienza straordinaria della
Resurrezione), e poi dalla prima Domenica dopo Pasqua fino al giorno di
Pentecoste, un percorso che nelle sette settimane ci fa incrociare i
colori dell'arcobaleno che da sempre indicano l'alleanza stipulata tra
Dio e l'umanità dopo il grande diluvio, e che anticipano quell'alleanza
nuova che in Gesù Cristo ha assunto un valore universale. L'arcobaleno
che comporremo in Chiesa e nelle case sarà allora per noi il segno che
questa alleanza si sta costruendo. E il giorno di Pentecoste con la
Veglia Solenne e poi il momento assembleare nella domenica, vissuto in
comunità, ci offrirà l'opportunità straordinaria di sancire questa
alleanza, questo patto tra noi come comunità credente.
Bibbia, salvadanaio e calendario dei
fioretti
Un itinerario dunque che prende le mosse dal Mercoledì delle Ceneri e
che giunge in maniera organica fino al giorno di Pentecoste. Un
itinerario che può essere ripercorso più volte. Vorrebbe infatti essere
questo, un cammino che ogni anno, nel tempo della Quaresima e della
Pasqua viviamo come parrocchia e come famiglie. Un itinerario dicevo che
prende le mosse dal giorno del Mercoledì delle Ceneri, quando l'invito
in Chiesa e nelle case sarà quello raccontato ed espresso dal Vangelo.
In quella occasione infatti, la pagina che leggiamo ci fa incontrare un
Gesù che ci suggerisce di vivere in pienezza l'elemosina, il digiuno e
la preghiera. Quell'obiettivo, vogliamo viverlo dunque come comunità e
come singoli. L'invito è di ripartire dalla Bibbia; aprirla in ciascuna
delle case; leggere i vangeli delle domeniche; approfondire la preghiera
con quei bellissimi carmi che il profeta Isaia consacra al servo
sofferente, avere dunque l'opportunità di pregare con i salmi. Aprire la
Bibbia corrisponde per noi all'invito di Gesù di vivere questo tempo di
conversione come un tempo di preghiera. Ma la Bibbia ci spinge a fare
esperienza di carità, una esperienza concreta all'interno e all'esterno
delle nostre famiglie; una esperienza che ci deve vedere protagonisti di
un cammino che abbia frutti concreti, oggettivamente quantificabili; per
questo motivo la proposta è di accostare alla Bibbia un salvadanaio; in
esso raccoglieremo non il superfluo ma il risparmiato, tutto quello che
cioè, non avremo speso in maniera superficiale e che vorremo invece
mettere da parte perché sia destinato alla carità. Così rispondiamo a
quella parola di Gesù che ci invita a vivere l'elemosina come
atteggiamento del cuore e della vita carico dei pesi e dei bisogni
dell'altro. Infine Gesù ci offre un itinerario fatto di digiuno, di
digiuno innanzitutto alimentare. Ma un digiuno che riguarda anche gli
altri sensi. Un digiuno che riguarda la televisione, il fumo, un digiuno
dall'alcol, da internet e dal telefonino, un digiuno dallo sport o dagli
acquisti. Un digiuno che insomma risponda a quelli che sono i bisogni di
ciascuno: vivere una rinuncia significa predisporsi a godere la Pasqua
in maniera più piena e più viva. Anche questi digiuni vogliamo in
qualche modo raccoglierli e raccontarli. A ciascuno verrà offerto un
calendario dei fioretti pieghevole da portare con sé: presenta i giorni
della quaresima e uno spazio vuoto da riempire con i fioretti, appunto i
racconti di queste piccole rinunce. Il tempo di Quaresima e Pasqua
allora sarà tanto più ricco e più bello quanto coinvolgerà la comunità
le famiglie e i singoli in un itinerario che non solo ci fa vivere alla
presenza di Gesù ma che ci fa cogliere questa presenza di Gesù
palpitante all'interno della Chiesa. Per vivere l'alleanza con Lui, per
vivere l'alleanza tra noi.
il vostro parroco
don Gianni
|