IL
CAMMINO PERCORSO
Da quando nel gennaio 2008 Papa Benedetto ha lanciato alla Chiesa
intera la sua Sfida Educativa come orizzonte di riferimento per una
nuova evangelizzazione, noi tutti ci siamo interrogati sulla portata
profetica di quelle affermazioni e sul modo attraverso il quale
avremmo potuto raccoglierle e renderle in chiave progettuale.
La Chiesa Italiana per prima, facendo tesoro delle parole del Papa,
ha pubblicato gli Orientamenti Pastorali per il decennio 2010-2020
“Educare alla vita buona del Vangelo” e noi, facendo eco ai vescovi
e secondo le indicazioni offerteci da Mons. Schettino, abbiamo
scelto di aprile il cammino parrocchiale di questo decennio
riflettendo insieme sul primo elemento della Sfida: il soggetto
educativo, la comunità educante e quindi il cristiano adulto. E’
nato così il tema che ci ha accompagnato per tutto l’anno pastorale
2010-2011: l’identità del Cristiano. Il percorso ci ha portato
logicamente ad interrogarci su quale fosse l’identikit evangelico al
quale ispirarci per qualsivoglia azione educativa. Abbiamo ripreso
tra le mani il Documento Base “Il rinnovamento della catechesi”
riconsegnato dai Vescovi alla Chiesa Italiana e, partendo dal
Vangelo di Matteo (proprio dell’anno A) e dal Discorso della
Montagna (capitoli 5-7), durante l’anno ci siamo chiesti:
cosa significasse essere Luce, Lievito e Sale (Solenni “40 Ore”);
quale valore avessero le Beatitudini (Settimana Pastorale);
come fare esperienza del discepolato maturo che Gesù propone
(Quaresima);
il senso del Pater (Pasqua).
Un cammino lungo un anno che certamente ha avuto nella inaugurazione
della Casa della Divina Misericordia il 10-10 il suo punto di
maggiore coinvolgimento e nella apertura del Dormitorio in essa
realizzato il 03-05 la piena realizzazione: solo in quelle occasioni
si è colta in pienezza la vocazione cristiana all’Amore
Misericordioso.
IL
NUOVO ANNO
Oggi siamo pronti a ripartire: continuando la lettura degli
Orientamenti Pastorali ci imbattiamo nel secondo capitolo incentrato
sulla persona di Gesù, colta nella sua azione educativa. E proprio a
“Gesù, il Maestro” vogliamo rivolgere la nostra speciale attenzione
durante il corso dell’anno pastorale 2011-2012. Il testo si apre con
l’episodio della Moltiplicazione dei Pani così come raccontato nel
Vangelo di Marco (Mc 6,34.39-41) e sottolinea la compassione di Gesù
per un popolo che si trova ad essere come “pecore senza pastore” e
quindi si mette ad insegnare. Il dono della parola si completa in
quello del pane che anticipa, in filigrana, la prassi eucaristica
della chiesa nascente.
Marco è anche il Vangelo che accompagna tutto il ciclo liturgico
dell’anno B, quello incentrato sul “segreto messianico” che porta i
lettori ad interrogarsi su chi sia l’uomo Gesù fino a scoprire,
attraverso le parole del centurione, che egli è “veramente figlio di
Dio”. Solo ai piedi della Croce è rivelata l’azione salvifica di Dio
che ha consegnato al mondo il suo Figlio per la redenzione
universale attraverso la voce di uno straniero, soldato romano, che,
riconoscendolo, lo consegna al mondo intero. In quello straniero,
come in tutti gli altri personaggi incontrati nel Vangelo, vogliamo
identificarci come singoli e comunità percorrendo anche noi la via
che porta da Nazareth a Gerusalemme, e da Gerusalemme a Roma. Il
Vangelo del Leone è infatti scritto per i cristiani della Città
Eterna, è essenziale e graffiante, immediato e penetrante. Alla sua
scuola vivremo il cammino liturgico e pastorale.
Dal mese di Giugno il Consiglio di Presidenza si è più volte riunito
in vista della elaborazione del nuovo progetto dell’anno pastorale.
Tenendo presente che come parrocchia ci muoviamo in modo organico,
non possiamo non tener conto del cammino percorso e delle verifiche
che in più occasioni e a più livelli ci hanno visto impegnati.
Ciò che è emerso con particolare evidenza e che:
l’intera prassi pastorale della parrocchia va continuamente
verificata e riequilibrata tenendo conto delle mutate esigenze e
disponibilità;
il progetto di chiesa deve essere sempre frutto di una comunione
spirituale e pastorale centrata sulla persona di Gesù e sulla vita
di Chiesa, in questa prospettiva vanno sempre più valorizzati gli
strumenti di partecipazione quali il Consiglio Pastorale, il
Consiglio di Presidenza, le Commissioni;
il cammino di formazione degli Operatori Pastorali non può che
essere unitario pur sviluppandosi su più livelli: quello ecclesiale
(che si realizza essendo protagonisti della vita della comunità
nelle diverse sfaccettature e situazioni), quello istituzionale (che
si svilupperà intorno alla Scuola di Fede fatta di studio e
preghiera), quello operativo (che è curato dalle singole
commissioni);
una sempre maggiore attenzione va rivolta ai giovani e alle famiglie
che vivono in prima linea e più di altri gli attacchi di una società
che propone valori alternativi a quelli della fede in un orizzonte
culturale segnato dal relativismo culturale e soggettivismo etico.
Queste indicazioni ci aiutano ad elaborare il nuovo anno di progetto
in linea con quanto già percorso e con le indicazioni che il nostro
Arcivescovo ci offre annualmente in occasione della Solennità di San
Roberto Bellarmino.
Nodi fondamentali restano:
la Sfida Educativa da affrontare “ad intra” nei vari segmenti della
nostra vita parrocchiale coinvolgendo gli operatori pastorali e le
famiglie in un rinnovato progetto di chiesa centrato sulla persona
di Gesù e la sua missione salvifica attraverso un itinerario
missionario (il Progetto Famiglia) che sia capace di coinvolgere
tutti e si sviluppi in maniera organica all’interno dell’anno
liturgico;
la Sfida Culturale da lanciare “ad extra” per un dialogo sempre più
fruttuoso con i diversi soggetti presenti nel nostro territorio (in
modo speciale le realtà ecclesiali e quelle sociali che condividono
lo stesso orizzonte valoriale) attraverso il potenziamento del
Progetto Kairòs intorno ai tre canali primari di comunicazione: la
carta stampata, internet e la televisione.
IL PROGRAMMA PASTORALE 2011-2012
Come
ormai è consuetudine il nuovo anno pastorale inizia con la
convocazione del Consiglio Pastorale (lunedì 12 settembre) in cui
presentare il nuovo progetto pastorale, raccogliere le indicazioni
utili, stimolare i diversi soggetti a prendere parte attiva al
percorso unitario che prende le mosse dalla Settimana Pastorale.
Sabato 17 settembre, Solennità di San Roberto Bellarmino patrono
della Chiesa di Capua, nella solenne concelebrazione in Cattedrale,
il nostro Arcivescovo, Mons. Bruno Schettino, ci consegna la lettera
con le linee guida per il nuovo anno. Egli prende le mosse
dall’incipit della Enciclica Deus Caritas Est ove è scritto:
“All’inizio dell’essere cristiano, non c’è una decisione etica o una
grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, una Persona, che
dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”. Si
tratta di incentrare la nostra azione di chiesa su questo incontro,
ossia su una esperienza che attraverso la testimonianza apostolica
ci raggiunge e ci spinge a farci carico duna rinnovata trasmissione
della fede. E’ nella parrocchia che si può realizzare questo
incontro con Cristo, senza troppe glosse o adattamenti, essa, in
quanto luogo di incontro con il Signore Gesù e di comunione tra
fratelli alimenta una autentica relazione con Dio, favorisce la
formazione della coscienza adulta, propone esperienza di libera e
cordiale appartenenza, di servizio e di formazione sociale, di
aggregazione di festa. Tutto ciò, come indicato dall’Arcivescovo, si
realizza nel servizio ai poveri, in special modo gli immigrati;
nella iniziazione cristiana e nel catecumenato; nella famiglia luogo
educativo.
Subito dopo, venerdì 23 settembre alle ore 19.30 i membri del
Consiglio Pastorale e gli operatori pastorali, alla luce delle
parole dell’Arcivescovo, sono impegnati a condividere il progetto
pastorale per il nuovo anno e confrontarsi con don Luciano Meddi,
pastoralista che, facendo seguito al percorso iniziato lo scorso
anno, ci introduce nel secondo capitolo degli Orientamenti Pastorali
facendoci cogliere il ruolo della Chiesa discepola, madre e maestra
(numeri 20 e 21).
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