DAVANTI ALL'EUCARESTIA | ||||
Giovedì
12 febbraio 2009
Signore, sfidando la legge del Tuo tempo hai deciso di rompere la barriera che separava i sani dai malati, la barriera che separava Te da un lebbroso.
Signore, Tu hai deciso di allungare la Tua mano, hai deciso di toccarlo, quanto dolce e soave deve essere stato il tocco della Tua mano sul volto e sul corpo sfigurato di quell’uomo.
Da quanto tempo egli attendeva una mano amica che si poggiasse su di lui, da quanto tempo aspettava di vivere una relazione che gli era resa impossibile e quel tocco, Signore, lo ha sanato.
Quel tocco ha sanato la sua carne, la sua pelle, i suoi muscoli, quel tocco gli ha ridato l’aspetto di un uomo, dandogli la possibilità di essere reintegrato nella società, quel tocco gli ha ridato la dignità di figlio di Dio.
Signore, la tua mano è stata capace di andare al di là della barriera dei sensi toccando il cuore di quell’uomo.
Da quel giorno quell’uomo non ha potuto più tacere, è andato in giro per città e villaggi ad annunciare un’unica grande verità, la guarigione del corpo, la guarigione del cuore. E lodava, lodava Dio del cielo e della Terra, ringraziandoLo di aver inviato il Salvatore.
Signore, ti preghiamo, questa sera, tocca anche noi, toccaci non solo per guarirci, ma soprattutto perché possiamo, come quell’uomo, divenire testimoni nel mondo.
Signore, toccaci perché il mondo ha bisogno di uomini e donne,che, guariti da Te, sappiano annunciare l’unico grande amore che viene dal Cielo, che viene a guarirci, che viene a salvare.
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