L'attuale chiesa, adibita a scuola, è quanto resta del convento francescano, poi ospedale militare in età napoleonica. Granata ricorda un rifacimento dei suoi tempi quando la Chiesa e il Convento vengono rimodernati entrambi con pulizia e religiosa magnificenza. Il che ci ricorda che pur un episodio di relativa importanza qual è oggi la Chiesa di S. Antonio, ha avuto una sua storia ed ha inciso nella vita della comunità. E non è di secondaria importanza rammentare i nomi di capuani protettori dell’Ordine Francescano, come i Pellegrino, di cui è documentazione in iscrizione del 1521, del 1623 e del 1663, da cui proviene quel Camillo Pellegrino che dà nome ad una delle strade di Capua. Da segnalare la vicenda della lapide di sepoltura attribuita a Guglielmo di Occam, cui giustamente Granata non crede ma che tuttavia rileva impegnandosi nella decifrazione dell’iscrizione. Era ben conscio, lo storico di cose capuane, del peso che poteva avere la connessione tra il filosofo, impegnato nella ripresa delle tradizioni francescane, e la più generale storia di Capua e dell’ordine francescano. |