IL PROGETTO LAZZARO
 

 

L’ 11 maggio del 2008 nasceva il “Progetto Lazzaro”, frutto di un’esperienza diretta e quotidiana con i poveri, i più deboli e gli emarginati nei quali riconoscere il volto di Cristo sofferente e ai quali offrire “riparo” nelle avversità della vita.

Perché questo titolo? Nel Vangelo si incontrano due Lazzaro.

Il primo è il fratello di Marta e Maria, presso la cui abitazione più volte Gesù si recava nei suoi annuali pellegrinaggi a Gerusalemme. Quella di Betania è allora la casa dell’amicizia e Lazzaro è indicato come l’amico di Gesù. La sua morte improvvisa e prematura sollecita l’intervento del Signore che opera un “segno” prodigioso volto a sconfiggere la morte (di Lazzaro) e l’incredulità (dei giudei). In questo Lazzaro, risuscitato da Gesù, sono rappresentati tutti gli uomini che chiedendo aiuto, vengono accolti e amati; ad essi vogliamo infondere la speranza che in Gesù c’è la possibilità di resurrezione per una vita nuova.

Il secondo Lazzaro è un povero coperto di piaghe seduto a mendicare sulla porta di un ricco epulone che, intento ai suoi affari, non si rende conto del suo bisogno. Il vangelo ci dice che il sollievo per le sue ferite viene non dagli uomini ma dai cani che le leccano. Dove può portare l’uso sbagliato della ricchezza? Ad essere insensibili alla parola, agli inviti e alla grazia di Dio! Questo secondo Lazzaro è icona dei poveri che subiscono l’indifferenza della gente; dare voce ai loro bisogni e lenirne le ferite è l’obiettivo del Progetto.

Il progetto Lazzaro è l’alveo nel quale si intendono realizzare le opere di carità della nostra comunità e contemporaneamente la Cabina di Regia di queste azioni. Esso funge da ponte con l’opera della Cooperativa Sociale Città Irene, sorta nella nostra diocesi nel 2004 ed operante nel campo vasto della carità. I principi ispiratori di questa struttura sono infatti quelli dalla Caritas e gli obiettivi che ne costituiscono la “mission” sono il contrasto alla povertà in tutte le sue forme e la promozione di ogni uomo, scrigno inestimabile di risorse. Il progetto Lazzaro è allora assunto dalla Cooperativa che ne costituisce non solo il braccio operativo e l’ente attuatore ma il co-protagonista. Le diverse figure professionali e l’esperienza acquisita in questi anni di lavoro nel sociale, messi a servizio del Progetto e delle sue diverse articolazioni, rendono la nostra Carità non risposta pietosa ai bisogni ma strumento di crescita personale e sociale per riacquisire l’identità di uomini e figli di Dio.  Sulla base delle indicazioni della commissione carità, il progetto Lazzaro promuove, sostiene e accompagna la presenza della Caritas nelle diverse articolazioni territoriali. In questo senso mette a disposizione gli strumenti formativi e operativi perché la comunità cristiana possa condividere criteri comuni di discernimento in relazione alle scelte della carità e coordinare i propri percorsi secondo obiettivi egualmente da condividere. Per questo motivo sia avvale sia della collaborazione di un Gruppo Tecnico di Supporto che del Centro d’Ascolto Parrocchiale.  Inoltre, sintetizza in se tutte le attività di promozione e coordinamento di quelle che definiamo "opere segno", cioè di quelle iniziative parrocchiali e non, servizi, progetti, strutture, centri gestiti da volontari, associazioni, cooperative e altro, che nei vari ambiti dei bisogni costituiscono la risposta della comunità ecclesiale alle attese dei poveri sul territorio.

Il Progetto Lazzaro è quindi uno strumento del quale possono avvalersi anche altre parrocchie, o enti o associazioni,  per la realizzazione di progetti di contrasto alla povertà. Sotto questo profilo va inteso come un insieme di soggetti che nella loro autonomia mantengono legami valoriali, statutari, formativi, economica, ma che condividono strategie comuni d’intervento.

 Il Progetto si adopererà per offrire la massima collaborazione anche alle altre realtà di solidarietà sociale di “ispirazione cristiana” nate dall’iniziativa “di cristiani, singoli o associati”, mettendo a disposizione la propria esperienza sia per gli aspetti qualitativi che per le questioni giuridiche e istituzionali dei progetti.

 

 

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