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L'immagine più felice per descrivere l'anno liturgico è quella presente negli antichi libri liturgici: un cerchio, un anello di trecento sessantacinque giorni, un giro compiuto annualmente attorno a Cristo, sole di verità e di santità. In questo ciclo di giorni la chiesa ha distribuito l'opera di salvezza del suo Signore, dalla nascita alla vita pubblica, alla passione e morte, alla risurrezione fino alla gloria in attesa della sua venuta finale. E ogni anno ripercorre l'itinerario del suo Signore per meglio conoscerlo, contemplarlo, riviverne i momenti più importanti, partecipare alla sua opera di salvezza, in attesa di incontrarlo nella gloria. L'atto fondamentale compiuto da Cristo è stato la sua morte e risurrezione, il suo passaggio dalla morte alla vita, dallo stato terreno allo stato glorificato, da questo mondo al Padre. E' detto "mistero pasquale": mistero o segreto è il piano di salvare gli uomini in Cristo che Dio ha fatto conoscere e poi realizzato nella persona di Gesù, per essere quindi partecipato ai credenti mediante i riti liturgici: pasquale, perchè la Pasqua, cioè il passaggio di Gesù dalla morte alla risurrezione, è stato l'atto conclusivo e riassuntivo di tutta la sua opera redentrice. Quell'evento è storicamente compiuto ma viene reso in certo modo presente nella celebrazione liturgica, mediante la parola di Dio e il segno sacramentale, per comunicarci il suo contenuto di salvezza. Ogni azione liturgica, in particolare la Messa, ce lo ricorda (ne è il "memoriale", cioè un ricordo oggettivo ed efficace) e ce ne rende partecipi in modo da trasformarci gradualmente nell'immagine di Cristo fino al passaggio alla gloria. L'evento pasquale è il centro di tutto l'anno liturgico. Esso ritorna ogni anno in pienezza a Pasqua e ogni settimana nella Domenica. La Pasqua è la festa annuale in cui si celebra il nostro passaggio come popolo dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio. Ogni Domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore risorto, la chiesa si riunisce in assemblea intorno alla mensa della parola e del corpo e sangue di Cristo per fare memoria e partecipare nella gioia e nell'azione di grazie alla vittoria del suo Signore, prendendo coscienza di essere la comunità dei credenti risorti in Cristo. L'anno liturgico non si compone propriamente di mesi ma di settimane, scandite dalla Domenica, e di tempi, cioè di gruppi di domeniche che si dispongono alla preparazione o sviluppano la solennità della Pasqua e del Natale. La Pasqua è preceduta dal tempo di Quaresima ed è seguita dal tempo pasquale composto di sette settimane. Il Natale è preceduto dal periodo preparatorio detto Avvento ed è seguito dal tempo natalizio. Le altre domeniche conservano la propria autonomia e sono designate come "tempo ordinario". L'anno liturgico è del Signore Gesù: suoi sono i giorni e i tempi, di lui e di tutta la sua opera si fa costantemente memoria nella celebrazione della Messa. Se la Messa ci propone sempre l'unità e la centralità del mistero pasquale, dell'evento fondante della nostra salvezza, le sfaccettature e le ricchezze di questo nucleo centrale della nostra fede ci vengono descritte e comunicate dalla varietà delle celebrazioni, in particolare dai testi di preghiera - orazioni e canti - e dalle letture bibliche. L'anno liturgico si caratterizza pertanto come itinerario di fede, di ascolto della parola, di preghiera: un itinerario di vita, quella stessa di Cristo, capace di trasfigurare la nostra, in forma graduale e ascensionale fino all'incontro finale nella gloria.
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