IL GIORNALINO Missione in Tanzania Lunedì, 04/08/2008 |
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Don Gianni racconta…
Nel campetto parrocchiale, subito dopo la celebrazione della Santa Messa, don Gianni si è intrattenuto con quanti lo volessero per raccontare del suo terzo viaggio fatto in Africa nel giro di tre anni. Conclusasi positivamente l’esperienza a Tharaka con la costruzione di una scuola per l’infanzia e di un centro di formazione e incontro per i giovani, ora il nostro caro don Gianni guarda col suo solito entusiasmo verso nuove mete, oggi tocca alla Tanzania e gli obiettivi da raggiungere sono due: la costruzione di un centro di primo soccorso e la realizzazione di una campagna preventiva del tumore all’utero e le patologie ad esso connesse; il tutto chiaramente con l’ausilio di diversi medici volontari che anche questa volta lo hanno accompagnato e a cui va tutta la nostra gratitudine. Dopo aver illustrato il suo nuovo progetto don Gianni, col suo tipico e singolare modo di raccontare, ci ha condotti, virtualmente, con l’ausilio di un computer e di un proiettore, in Africa nei luoghi da lui visitati. Si tratta di immagini semplici, di vita quotidiana e comunitaria che hanno parlato al cuore di tutti noi. Particolarmente interessante è stata la diapositiva che illustrava un pannello di legno, situato nella città di Bagamoyo, pannello che raccoglie una memoria specialissima, quella della vita degli schiavi che nel XIII secolo erano condotti lì per essere poi venduti oltremare, tanto è vero che il termine Bagamoyo significa “deponi il tuo cuore”, per il fatto che gli schiavi giunti sul posto erano costretti ad abbandonare ogni speranza di libertà. Interessante anche la diapositiva del cimitero degli eroi, ossia dei primi missionari protestanti, circa sessanta e tutti di età compresa tra i venti e i quaranta anni, morti perché impreparati rispetto a quelle che sono le problematiche igienico- sanitarie del posto. Tra i momenti più belli di questo viaggio don Gianni ha ricordato quelli vissuti nel villaggio della gioia. Si tratta di una realtà importante che si trova nel paese di Mbweni, a circa 40 km a nord di Dar Es Salam ( luogo della pace). Questo villaggio è stato ideato , fondato e gestito da un padre passionista italiano, padre Fulgenzio Cortesi, che aiuta i bambini, orfani di strada, che hanno perso i genitori per lo più per colpa dell’AIDS. Parlando con padre Fulgenzio don Gianni ha manifestato l’idea di organizzare per l’anno prossimo un viaggio per tutti coloro, specialmente giovani, che desiderano conoscere più da vicino un’esperienza missionaria. Noi come comunità parrocchiale siamo tutti invitati a riflettere, fin da questo momento, su questa proposta che può solo arricchirci e dispiegarci verso nuovi orizzonti. Anche questa volta don Gianni non poteva ritornare senza un ricordo significativo che ricordasse a lui e a tutta la comunità psarrocchiale quest’esperienza così ricca e gratificante, trattasi del cd family’s tree. Questo albero della famiglia è una vera e propria scultura di legno, tipica della Tanzania, rappresentante una famiglia allargata. Ogni componente è intrecciato ad un altro e porta in mano qualcosa, per dire che ognuno ha bisogno dell’altro e che nello stesso tempo si fa carico dell’altro. Quest’albero può essere il segno del nuovo anno pastorale che come comunità ci accingiamo a vivere, anno dedicato ancora una volta alle famiglie e in particolar modo ai giovani,questo segno ricorda che ognuno di noi è una tessera importante nel grande puzzle di Dio. |
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