Pellegrinaggio ad Amalfi nel segno di
Sant’Andrea
Domenica, 26 ottobre 2008 buona parte della nostra comunità
parrocchiale, guidata da don Gianni, si è recata ad Amalfi per
sostare in preghiera dinanzi alle reliquie di Sant’Andrea,
fondatore della Chiesa di Costantinopoli.
Durante il viaggio in pullman lungo la bellissima costiera
Amalfitana, don Gianni ha per grandi linee illustrato la vita
dell’apostolo Andrea.
Tra gli apostoli Sant’Andrea è il primo che incontriamo nei
Vangeli: nato a Bethsaida di Galilea, fratello di Simon Pietro.
I due fratelli tornavano dal loro lavoro di pescatori ma
lasciarono tutto quando Gesù disse loro: Seguitemi, vi farò
pescatori di uomini.
Troviamo poi Andrea nel gruppetto – con Pietro, Giacomo e
Giovanni – che sul monte degli Ulivi, “in disparte”, interroga
Gesù sui segni degli ultimi tempi: e la risposta è nota come il
“discorso escatologico” del Signore, che insegna come ci si deve
preparare alla venuta del Figlio dell’Uomo. Infine, il nome di
Andrea compare nel primo capitolo degli Atti con quelli degli
altri apostoli diretti a Gerusalemme dopo l’Ascensione.
E poi la Scrittura non dice altro di lui, mentre ne parlano
alcuni testi apocrifi, ossia non canonici. Uno di questi, del II
secolo , afferma che Andrea ha incoraggiato Giovanni a scrivere
il suo Vangelo.
Lo storico Eusebio di Cesarea scrive che Andrea predica il
Vangelo in Asia Minore e nella Russia meridionale. Poi, passato
in Grecia, guida i cristiani di Patrasso. E qui subisce il
martirio per crocifissione: appeso con funi a testa in giù,
secondo una tradizione, a una croce in forma di X; quella detta
poi “croce di Sant’Andrea”. Questo accade intorno all’anno 60.
Nel 357 i suoi resti vengono portati a Costantinopoli; ma il
capo, tranne un frammento, resta a Patrasso. Nel 1206, durante
l’occupazione di Costantinopoli (quarta crociata) il legato
pontificio cardinale Capuano, di Amalfi, trasferisce quelle
reliquie in Italia. E nel 1208 gli amalfitani le accolgono
solennemente nella cripta del loro Duomo.
Quando nel 1460 i Turchi invadono la Grecia, il capo
dell’Apostolo viene portato da Patrasso a Roma, dove sarà
custodito in San Pietro per cinque secoli, fino a quando il Papa
Paolo VI farà restituire la reliquia alla Chiesa di Patrasso.
Don Gianni ha quindi sottolineato come la città di Amalfi ha
scoperto da alcuni anni di possedere qualcosa che unisce la
Chiesa d’Occidente con quella d’Oriente, infatti da diversi anni
alcuni pellegrini, provenienti da varie città orientali e
accompagnati dai loro pastori giungono ad Amalfi per venerare
con profonda devozione le reliquie dell’Apostolo Andrea. D’altra
parte la tradizione bizantina è diventata molto familiare agli
amalfitani che sempre più danno un significativo contributo alla
realizzazione della piena unità tra le due Chiese sorelle.
E proprio al fine di favorire tale unità don Gianni ha voluto
che questo pellegrinaggio ad Amalfi si realizzasse insieme alla
piccola comunità ucraina che, sotto la guida spirituale di Padre
Andrea, da diversi anni è ormai operante nella nostra
parrocchia.
Tale pellegrinaggio è stato per tutti noi un ulteriore occasione
di comunione ecumenica, è stato davvero bello e significativo
condividere momenti di preghiera e momenti di svago.
Ah! Dimenticavo ad Amalfi il gelato è veramente squisito!
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