“Tuttto è compiuto”!
Con queste parole il Cristo
Crocifisso rimette il Suo Spirito nelle mani del Padre e dona la vita per la
salvezza del mondo. Con queste parole si chiude il lungo cammino del Venerdì
Santo in attesa che il mistero della morte si apra alla Pasqua di resurrezione.
Ed è questo il momento in cui, mestamente, Maria Addolorata accompagna il Figlio
Morto al sepolcro. Grazie ad una intuizione del vecchio Parroco della Maddalena
don Peppino Iodice, un gruppo di giovani ragazze, vestite in nero, porta a
spalla la statua del Cristo Morto che precede gli Accollatori che trasportano la
Madre Addolorata. Si preparano con cura e incedono solennemente al passo dettato
dalla musica mesta. Anche alcune bambine accompagnano Gesù portando cesti di
fiori. La strada è stracolma di gente: tutti fissano lo sguardo, tutti elevano
una preghiera! Non è possibile restare indifferenti davanti ad un simile
“spettacolo” di morte.
E’ certamente questa la più suggestiva delle processioni pasquali. In essa
ciascuno rivede se stesso, il suo percorso di fede e di dolore, la sua profonda
attesa di salvezza. Accompagnata dai sacerdoti giunge alla Chiesa parrocchiale
ove non resta altro che vegliare con Maria in attesa della Resurrezione, unico
mistero in grado di dare un senso al dolore del mondo.
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