VEGLIA
PASQUALE NELLA NOTTE SANTA
Il cammino di Quaresima e i giorni Santi del Triduo hanno trovato il loro
vertice nella splendida celebrazione della solenne Veglia Pasquale, “madre di
tutte le veglie” secondo l’indicazione di Sant’Agostino.
La liturgia, che come sempre ha visto presenti ed attenti un gran numero di
fedeli, ha preso le mosse dalla Liturgia del Fuoco e dalla benedizione del Cero.
Suggestivi sono stati i momenti trascorsi attorno alla fiamma che divampava,
squarciando con la sua luce le tenebre e diffondendo i bagliori del Risorto sul
sagrato della Chiesa. Anche il prezioso canto del Preconio vissuto al lume di
centinaia di ceri, è stato motivo di intima lode al Dio Altissimo e al suo
mirabile progetto di salvezza per noi.
La liturgia, proseguita con l’ascolto attento delle sette letture proposte
dall’Antico Testamento, intervallate dai salmi cantati e dalle preghiere
presidenziali, è esplosa nel canto del Gloria, nel suono delle campane,
nell’accensione delle luci che hanno conferito all’intera assemblea una nuova
prospettiva di “splendore”. Il salmo alleluiatico e il Vangelo hanno completato
l’opera: “Cristo è risorto” sembra essere stato l’annuncio più evidente a tutti.
Il nuovo chiarore della chiesa ha trovato un riflesso speciale in Chiara,
battezzata per immersione dopo la solenne benedizione del Fonte ed accompagnata
nel suo “diventare cristiana” da una vera esplosione di festa. L’invito a
ritornare al Battesimo per rinascere dalle acque della vita attraverso il segno
dell’aspersione è diventato per tutti motivo di impegno, solennemente sancito
dalla rinnovazione delle promesse battesimali.
Di qui in poi la liturgia si è svolta come di consueto ma la presenza del
Risorto è sembrata tangibile sui volti e nei cuori ti tutti. Anche i bambini
presenti hanno avuto il loro momento di protagonismo: rompendo il grande uovo di
cioccolata e distribuendolo a tutti (dopo la messa) attraverso le loro mani la
festa è simbolicamente passata dalla chiesa parrocchiale alle chiese domestiche,
alle famiglie
Auguri a tutti o, come ci dice la sequenza: “Cristo è risorto, è veramente
risorto!”.
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